Feste, bevute, fumate e citazioni

Noi siamo infinito. Ragazzo da parete - Stephen Chbosky, Chiara Brovelli

Ho letto questo libro un bel po' di tempo fa, mi sembra fosse appena uscito il film (che però ho visto ultimamente). Questa non è una vera e propria recensione, bensì una semplice opinione riguardo il libro.
È uno di quei libri che, riletti oggi, non mi prenderebbero e non mi piacerebbero come invece è successo in passato (stesso discorso per Bianca come il latte, rossa come il sangue). Neanche allora avevo una bellissima opinione di questo libro, comunque.
La prima cosa che non ho capito quando ho cominciato il libro, è stato lo stile. Nonostante Charlie sia un ragazzo un po' anormale, comunque ha frequentato la scuola e il suo stile frivolo ed elementare non ha quasi senso. Addirittura in certo punti dice cose tipo "il prof mi ha detto di cominciare ad usare i congiuntivi, quindi comincerò ad utilizzarli" e così via.
Il libro affronta temi come l'omosessualità e gli abusi in famiglia, ma non in maniera pesante, anzi, con un certa leggerezza (che non significa superficialità). È scandito da feste, bevute, fumate, frasi prese da libri o film e ancora feste, bevute, fumate e citazioni. È un po' quei libri che ti dicono che per crescere devi per forza passare un periodo in cui ti fumi un pacchetto al giorno, torni a casa alle due di notte ubriaco marcio, segui il tuo gruppo di amici come una pecora incapace di intendere e di volere e copi sul diario le belle frasette dei libri per far capire che non sei tanto stupido, ma che un minimo di intelligenza esistenziale ce l'hai.
Non è esattamente la mia concezione di crescita. Alla fine il libro è veloce da leggere, anche carino, ma è il solito libro adolescenziale che spaccia la crescita per qualcosa che non è.