Che cazzata di libro!
Come ho già detto in un’altra recensione, mi meraviglio di come i titoli dei libri possano descrivere perfettamente il contenuto del libro stesso, lanciando dei campanelli d’allarme per impedirmi di leggerli. Con “Uno splendido disastro” questa logica funziona a meraviglia, basta toglierci quello “splendido”. È una battuta spesso utilizzata nelle recensioni negative che ho letto, ma è il modo migliore per dare un giudizio immediato e chiaro del romanzo.
La protagonista, Abby, è la classica brava ragazza, stupida, oca e insulsa, l’unica cosa che la rende diversa è il fatto di essere vergine.
Il secondo protagonista, Travis, è il classico stronzo, figo, stalker che si scopa tutte le ragazze e che usa la violenza come se fosse normale, ha avuto un passato difficile e per questo le sue azioni sono giustificate. È diventato un pugile abilissimo (che riesce a schivare tutti i colpi degli avversari, facendosi colpire solo qualche volta per farli credere di poter vincere) perché il padre era un alcolizzato e perché i fratelli lo picchiavano.
Dalla loro storia d’amore fuoriescono tanti di quei messaggi sbagliati e immorali che le ragazzine assorbono come linfa e apprendono. In primis il romanzo è incredibilmente sessista: le femmine sono sempre delle sceme succubi degli uomini, e gli uomini sono continuamente ubriachi e violenti. Non c’è rispetto per chi ha subito degli abusi, perché nonostante Travis sia diventato un lottatore quasi professionista a causa dei maltrattamenti subiti dal padre, frequenta la sua famiglia come se nulla fosse! E io ne so qualcosa di queste situazioni, mi sono sentita profondamente offesa per la superficialità con la quale il romanzo tratta tematiche delicate.
La mafia, il gioco d’azzardo, i problemi di denaro, ridicolizzati da questo “libro”, parlandone come se fossero cose normalissime.
Addirittura Abby deve uscire per forza con Travis perché lui non è abituato ad essere rifiutato! Ma se non vuoi uscirci chi cazzo lo dice che lui è Dio e non è abituato ad essere rifiutato? E quando Abby chiede consiglio all’amica? Fattelo, ti toglieresti un pensiero. Il modo migliore per liberarsi di qualsiasi stalker, ragazze!
Aggiungendo una trama banalissima, composta da un’accozzaglia di avvenimenti che non seguono un filo logico, dei personaggi patetici che non sanno quello che fanno il 90% delle volte, uno stile veramente povero (non c’è la descrizione di nessun personaggio, a parte Travis, e di Abby e America si dice che sono bionde. Inoltre nemmeno i luoghi vengono descritti, infatti in due pagine succede di tutto e di più) e la totale ignoranza dell’autrice anche nelle cose più stupide (come descrivere un incontro di box, una partita a poker e il percorso che fa una ragazza quando prende la pillola) immaginate cosa sia venuto fuori.
Ha avuto successo solamente perché è una specie di Cinquanta sfumature di grigio per ragazzi.
Sarò anche una stronza, ma non mi interessa di offendere le persone a cui è piaciuto libro (sottolineando che comunque non è mia intenzione, ma tanto quando si tocca qualcosa che piace non si riesce ad assumere un atteggiamento maturo) e non mi frega nemmeno del fatto che Jamie McGuire abbia venduto tantissime copie: Il gusto è soggettivo, la qualità NO.