Effettivamente brutto, ma non riesco a dargli meno di tre stelline

Bianca come il latte, rossa come il sangue - Alessandro D'Avenia

Ho letto questo libro un bel po’ di anni fa, quando ero ancora una bambina, si può dire. Ero veramente, ma veramente piccola e immatura, e ricordo che il libro, nonostante non mi avesse poi appassionato così tanto, mi fece piangere parecchio.
Mi rendo che, se lo rileggessi adesso, non mi piacerebbe come qualche tempo fa, e mi accorgerei di ciò che effettivamente ho letto.
Diciamo che Alessandro D’Avenia ha raccontato il cancro con gli occhi di un adolescente svogliato che vede le sue speranze amorose svanire. La trama è fin troppo tipica: un ragazzo innamorato di una ragazzina con la leucemia, lei muore e lui la rimpiazza con la migliore amica (cosa di cattivo gusto, dato che sinceramente si è perso in pochissimo tempo “l’amore” che questo ragazzo provava per Beatrice).
A mio parere, anche un po’ la leucemia è stata trasformata in qualcosa di fin troppo devastante. Ho avuto un amico stretto con la leucemia, e con tutto che si erano rotti i macchinari, che non riuscivano a trovare un midollo compatibile, dopo un anno sono riusciti a guarirlo comunque. Il periodo in cui questo mio amico è stato malato coincide con la lettura di questo romanzo, quindi credo che è stato per il fatto di essere riuscita ad entrare in Leo che mi piacque così tanto. Di conseguenza, non riesco a dargli meno di tre stelline, nonostante ammetto che anche la scrittura sia abbastanza scadente.